domenica 19 febbraio 2017

Dalì Experience: a Bologna scopriamo l'universo di Dalì




Dal 25 novembre Palazzo Belloni a Bologna ospita la mostra Dalì Experience.

Ad essere esposte sono 200 opere provenienti dalla Collezione “The Dalì Universe” di Beniamino Levi; 22 sculture museali, 10 opere in vetro realizzate alla fine degli anni ’60 in collaborazione con la famosa cristalleria Daum di Nancy, 12 Gold objects, 139 opere grafiche tratte da 11 libri illustrati e poi ancora animazioni 3d e istallazioni interattive, ci danno la possibilità di vivere un'esperienza coinvolgente che ci immergerà nell'universo di Dalì.

Realizzata dal gruppo creativo Loop, eccellenza italiana nella progettazione di tecnologie interattive applicate all’arte e al design, Dalì Experience intende quindi avvicinare il grande pubblico agli aspetti meno conosciuti del fantasmagorico artista catalano; la multimedialità e l'interazione non sono più elementi accessori o di contorno ma intendono diventare parte integrante della narrazione.


                                 


Non solo la sede museale ma l'intera città diventa partecipe e protagonista; 4 sculture monumentali sono infatti posizionate in punti strategici del centro storico, saranno programmati appuntamenti ed eventi “surreali” che si svolgeranno a sorpresa e in luoghi imprevedibili ed inoltre sarà a disposizione una App di Realtà Aumentata per osservare il paesaggio urbano con gli occhi di Dalí scoprendo gli strani oggetti del suo mondo distribuiti su tutto il territorio e fare foto da condividerle sui principali social network con l’hashtag #daliexperience
La mostra sarà aperta fino a maggio.


                                                                                                     Anna Carla Angileri





lunedì 13 febbraio 2017

Domus Aurea: una visita in cantiere per scoprire la residenza di Nerone



                                   “Finalmente posso vivere come un uomo!”











Queste le parole pronunciate da Nerone la prima volta che entrò nella Domus Aurea.

Dal 4 febbraio è possibile visitare il cantiere della casa dell’imperatore che sorgeva sul terreno devastato dal grande incendio che divampò a Roma nel 64 d.C.

Il visitatore avrà la possibilità di vedere ciò che resta della sontuosa casa del Princeps, fatta interrare da Vespasiano dopo la morte e la damnatio memoriae neroniana.
Dimenticata per secoli, la Domus che sorge sotto il colle Oppio,
venne riscoperta casualmente nel ‘400 e divenne fin da subito meta di pellegrinaggio di numerosi artisti i quali, lasciando traccia del loro passaggio incidendo i propri nomi sulle mura, già nel Rinascimento trassero ispirazione dagli splendidi dipinti che ornavano la villa.

Tracce di giallo, rosso pompeiano, figure geometriche e di personaggi mitologici dipinte dal celebre Fabullo e poi ancora la splendida Sala Ovale, ci danno già l’idea della maestosità della struttura ideata dagli architetti Severo e Celere che “ebbero l'ingegno e l'ardire di voler creare con l'arte, ciò che la natura aveva negato”; grazie ad uno straordinario filmato in 3D proiettato nella Sala della Volta Dorata saremo poi condotti nell’antica Roma e avremo la sensazione di entrare nella Domus Aurea così com’era ai tempi di Nerone.
Passeggeremo nel sontuoso giardino dominato da un lago artificiale che, pare, riproducesse l’effetto delle onde del mare, percorreremo il porticato e vedremo come la luce che invadeva le sale, oggi così tetre e buie, avesse un ruolo predominante per far risplendere quei colori vivaci delle pareti e dei soffitti.



                        



Finita la visita la Domus Aurea, in cui l’imperatore visse solo pochi anni prima della sua condanna a morte, scompare alle nostre spalle e ci ritroviamo davanti al Colosseo, l’anfiteatro che sommerse e prese il posto dei giardini neroniani e, cancellando le tracce dell’ultimo imperatore della gens Giulio Claudia, diventa il simbolo della seconda famiglia imperiale romana; la Gens Flavia.



                                                                                                       Anna Carla Angileri

domenica 29 gennaio 2017

Leonardo: il Codice sul volo è in mostra ai Musei Capitolini

Dal 21 gennaio i Musei Capitolini ospitano la mostra “Leonardo e il volo”.
Ad essere esposto è il Codice sul volo degli uccelli di Leonardo da Vinci custodito, dal 1893, nella Biblioteca Reale di Torino.





Lo spettatore avrà la possibilità di ammirare il manoscritto originale composto da 18 carte e due copertine in cui Leonardo annotò i suoi studi sul volo; partendo dall'osservazione della natura e dallo studio del volo degli uccelli vedremo come l'artista progettò le sue macchine volanti.
Le pagine sono corredate ed impreziosite da accurati disegni di volatili, tra cui spicca il nibbio, ma anche da figure geometriche, disegni meccanici e architettonici.









A coinvolgerci maggiormente saranno però le apparecchiature multimediali touchscreen che permetteranno di sfogliare e leggere virtualmente il codice grazie a trascrizioni in italiano e in inglese.




La mostra sarà aperta fino al 17 aprile.

                                                                                                                                 

                                                                                               Anna Carla Angileri


martedì 3 gennaio 2017

"Il Museo Universale": alle Scuderie del Quirinale si ricorda il rientro delle opere trafugate da Napoleone

Lacoonte
Strage degli innocent
Per impreziosire il nascente Museo del Louvre e creare un vero e proprio “Museo Universale”, Napoleone, trafugò da musei, chiese, palazzi, collezioni pubbliche e private italiane, i più importanti capolavori dell’antichità e del Rinascimento che nel 1816 tornarono in patria grazie all’intervento dello scultore Antonio Canova che, conosciuto in tutte le corti europee, fu nominato commissario straordinario e messo a capo dell’operazione di recupero dallo stato Pontificio. 
Le opere, tornate in Italia, vennero esposte in nuove sedi museali a disposizione della collettività.
Alle Scuderie del Quirinale, per ricordare questo evento storico, è aperta dal 16 dicembre la mostra “Il Museo Universale dal sogno di Napoleone a Canova”.
Alle Scuderie potremmo quindi ammirare opere scultoree e pittoriche, provenienti dai più importanti musei italiani, che fanno grande il nostro paese.
Nella prima sala saremo accolti dal Lacoonte dei Musei Vaticani e dall'altretanto tragica Strage degli innocenti di Guido Reni conservata alla Pinacoteca di Bologna.

Compianto sul Cristo morto

Meditazione 
Proseguendo lungo il percorso potremo ammirare il Ritratto di papa Leone X di Raffaello, il Compianto sul Cristo morto del Veronese e immense pale d’altare tra cui l’Assunzione della Vergine di Tiziano.
Venere Italica
A chiudere la mostra, sono i busti degli artisti che hanno fatto grande l’Italia, questi sono vegliati dalla Venere Italica di Canova che onorava il genio del nostro paese; il suo sguardo è  però rivolto, come se volesse dialogare, alla Meditazione di Hayez dove l’Italia ha le sembianze sì di una fanciulla bellissima e con lo sguardo fiero ma oltraggiata.

La mostra sarà aperta fino al 12 marzo.







                                                                                                           Anna Carla Angileri

lunedì 19 dicembre 2016

Al Chiostro del Bramante si celebra l'amore



Il Chiostro del Bramante dedica una mostra al più complesso dei sentimenti: l'amore.

L'esposizione, intitolata “LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore” è stata interamente curata dal critico Danilo Eccher.



L'amore, in tutte le sue forme, romantico, passionale, trasgressivo, violento, ferito, malato, quello per se stessi o per i propri figli, è rappresentato da alcuni tra i protagonisti della scena artistica contemporanea quali, Warhol, Gilbert & George, Vanessa Beecroft e Francesco Vezzoli.





Come sempre accade alle mostre organizzate al Chiostro del Bramante, ai visitatori è richiesto un coinvolgimento attivo con le opere e gli ambienti espositivi.

Ognuno di noi è quindi invitato a lasciare una romantica traccia del proprio passaggio sui muri delle sale e a interagire con le opere fotografandole e condividendole con l'hashtag #Chiostrolove.









Infine ci sarà data la possibilità di entrare materialmente e quindi diventare parte dell'opera che chiude la mostra.
 All the Eternal Love di Yayoi Kusama è una stanza nella quale strane zucche a pois riprodotte all’infinito da specchi ci condurranno per 20 secondi in un mondo magico e surreale.



Sarà possibile visitare la mostra fino al 19 febbraio 2017.

                                                              Anna Carla Angileri

sabato 17 dicembre 2016

La più grande città al mondo costruita con i Lego è in mostra a Roma







I palazzi, i negozi, la stazione, il Luna Park e la gente che lavora o passeggia, e poi ancora la campagna con le villette e i giardini fioriti, il laghetto, e i contadini che lavorano nei campi dove svettano le pale eoliche; sembrerebbe una città come tante se non si trattasse della più grande città al mondo interamente costruita con i mattoncini Lego.







Nata da un’idea di Wilmer Archiutti, fondatore del laboratorio creativo in provincia di Treviso,
L.A.B. Literally Addicted to Bricks, la City Booming, lunga ben 15 metri per 5, è stata costruita in un solo anno con 7 milioni di mattoncini colorati provenienti proprio dalla collezione di Archiutti.

La City Lego non stupisce soltanto per l'attenzione al dettaglio e per la precisione con cui sono state assemblate le enormi costruzioni ma sopratutto per i sistemi di automazione e illuminazione; il treno infatti gira attorno alla città mentre le luci illuminano la giostrina e la grande ruota panoramica che sovrasta l'intera costruzione.











La City Lego è ospitata al Guido Reni District di Roma dove potrà essere ammirata da grandi e bambini fino al 29 gennaio 2017.

                                                                                                Anna Carla Angileri

 

venerdì 16 dicembre 2016

"The Adventures of Alice": il Paese delle Meraviglie è a Roma




Per festeggiare i 150 anni dalle pubblicazione di “Alice in Wonderland”, dato alle stampe il 26 novembre 1886, al Guido Reni District di Roma si avrà la possibilità di partecipare ad un’esperienza unica nel suo genere e vivere in prima persona le avventure raccontate nel celebre romanzo di Lewis Carroll.








I visitatori saranno condotti nella tana del Bianconiglio dove due foto rendono omaggio proprio a Lewis Carroll e ed Alice Liddle, la bambina che ispirò il racconto, per essere poi catapultati, come Alice, nel Paese delle Meraviglie.
Sui maxi schermi della sala, grandi e bambini, assisteranno ad una proiezione di 45 minuti in cui il racconto originale di Sir. John Gielgud, doppiato da Ennio Coltorti, ci farà rivivere la storia di Alice e dei suoi bizzarri compagni di avventura quali il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e la Regina di cuori .














La favola sembra poi prender vita quando, passando dal misterioso buco della serratura , magari all’ora del tè, saremo proprio noi visitatori ad avere la possibilità di sederci al tavolo del Cappellaio Matto per festeggiare il Non Compleanno.








I bambini di ieri e di oggi avranno tempo fino al 19 marzo per immergersi nel meraviglioso mondo immaginato da Alice.















                                                                                                       Anna Carla Angileri