martedì 28 novembre 2017

Monet al Vittoriano, dalle caricature al giardino di Giverny



Anche quest’anno Roma celebra l’Impressionismo dedicando una personale ad uno dei più celebri artisti del movimento; Claude Monet.


La mostra curata da Arthemisia, comprendente circa 60 opere del pittore francese, è stata inaugurata al Complesso del Vittoriano il 19 ottobre.


Percorrendo le prime sale espositive lo spettatore sarà sicuramente sorpreso nel costatare che le prime opere realizzate dall'artista furono delle sorprendenti caricature risalenti agli anni '50 dell’800.

Proseguendo lungo il percorso potremo ammirare gli splendidi paesaggi rurali ed urbani di Parigi e Londra; tra questi spicca il Parlamento di Londra in cui l’edificio diventa tutt’uno con l’atmosfera circostante.




               “Il mio giardino è l’opera più bella che io abbia mai creato”


Con queste parole Monet si riferiva al giardino di Giverny che creò con molta cura.


Con un po’ di fantasia, visitando le sale della mostra, possiamo immaginare di essere proprio a Giverny e passeggiare nel giardino dell’artista.


Molte sono le opere che rappresentano gli alberi e i fiori preferiti e fatti piantare da Monet; i salici, il roseto e poi le famose ninfee ritratte, quasi ossessivamente, nei vari momenti dell’anno.

Risultati immagini per ninfee monet

Nell’ultima sala campeggiano poi tre grandi opere che stupiscono per grandezza e vivacità cromatica; in due di essi sono rappresentati i glicini che coronavano il ponte giapponese che sormonta lo stagno delle ninfee, Le ninfee dominano, ancora una volta, il terzo dipinto della serie.





La mostra sarà aperta fino all’11 febbraio.






                                                                                                                       Anna

domenica 26 novembre 2017

Arcimboldo, a Palazzo Barberini le Teste Composte incantano grandi e bambini



Palazzo Barberini dedica una mostra al più fantasioso e geniale artista del '500, capace di affascinare grandi e bambini; Giuseppe Arcimboldo.
Primavera
Acqua
Ad essere esposti sono disegni, studi preparatori e dipinti che rivelano la straordinaria abilità creativa dell'artista, nonchè opere dei suoi allievi.
La mostra si apre con le vetrate istoriate del duomo di Milano i cui disegni furono realizzati proprio dall'artista milanese.

                                         
Ad incantare lo spettatore però saranno le allegorie delle Stagioni; quelli che da lontano potrebbero sembrare tipici ritratti rinascimentali, colti di profilo, sono invece Teste Composte, in modo sublime, da intrecci di fiori e frutti.
 Tra gli elementi spicca l'Acqua, rappresentata da una donna il cui volto è composto da una serie infinita di pesci, granchi, tartarughe, polipi e qualsiasi altro genere di animale marino; a nobilitare il suo profilo sono la collana e gli orecchini di perle.
Ma Arcimboldo non smette di stupirci ed ecco che restiamo a bocca aperta di fronte alle Teste Reversbili; quello che potrebbe sembrare un semplice piatto di verdure guardato allo specchio diventa il simpatico volto di un Ortolano.

Risultati immagini per ortolano arcimboldo
Ortolano
                                         
Neanche il ritratto del Bibliotecario sfugge alla rivisitazione arcimboldesca: il suo viso, i suoi capelli così come le sue braccia non potevano che essere rappresentati da un'originlissima composizione di libri.
Bibliotecario
                                                   
                                             
Non solo opere degli allievi, la mostra si chiude con una scultura dello stilista Roberto Capucci che, con la Testa Composta da bottoni e altri materiali del suo atelier, rende omaggio ad Arcimboldo.


                                                                                                                  Anna

sabato 25 novembre 2017

Picasso torna in Italia; le sue opere in mostra alle Scuderie del Quirinale

Per festeggiare il centenario del primo viaggio in Italia
Arlecchino musicista




di Pablo Picasso, le Scuderie del Quirinale celebrano il maestro del Cubismo con una grande mostra.

Era infatti il 1917 quando Picasso visita Roma e Napoli restando fortemente affascinato dalla cultura italiana, dalle rovine della capitale così come da Pompei.
In Italia Picasso giunge al seguito di Jean Cocteau, drammaturgo e scenografo, per collaborare alla realizzazione di Parade, un balletto che sarebbe stato messo in scena dai Ballets Russes; in quegli anni la compagnia aveva sede a Roma.


La mostra delle Scuderie, dunque, racconta il periodo italiano del maestro spagnolo; si potranno quindi ammirare dipinti in cui i personaggi della Commedia dell’arte incontrano il Cubismo, un esempio interessante è Arlecchino musicista.


Altre opere come La corsa, immagine simbolo della mostra, rivelano l’interesse di Picasso per l’arte classica; le due donne intente a correre rievocano infatti le menadi danzanti.
La corsa
Tra le sale delle Scuderie non poteva mancare il ritratto di Olga Khochlova, ballerina russa conosciuta a Roma, che divenne la prima moglie del pittore.
Una sezione della mostra è poi dedicata proprio ai balletti; qui troveremo interessanti ritratti del compositore Satie, disegni, bozzetti per le scenografie e addirittura abiti di scena per Parade e Pulciinella.
L'immagine può contenere: spazio al chiuso
Sipario per Parade

Proprio il sipario per Parade, realizzato da Picasso potrà essere ammirato nella splendida sala affrescata da Pietro da Cortona a Palazzo Barberini; antico e moderno, l’arte di Picasso e il barocco italiano, si sposano in modo sublime.

La mostra sarà aperta fino al 21 gennnaio.

                                                                                                                       Anna

giovedì 16 novembre 2017

Hokusai, l’arte giapponese incanta Roma


All’Ara Pacis si celebra Hokusai.


L’esposizione ci dà la possibilità di scoprire la produzione dell’artista giapponese conosciuto in Occidente per la sua Grande Onda.




Ad essere esposte sono oltre 200 opere che mostrano la splendida natura giapponese, attività quotidiane e mestieri tipici, in cui l’artista rivela la sua straordinaria abilità nella rappresentazione dei particolari.



Molti sono i dipinti su carta o su rotoli di seta, realizzati da Hokusai e dai suoi allievi, che rappresentano la bellezza femminile; le cortigiane e le geishe, avvolte in splendidi kimoni, rappresentano il mondo della moda e della seduzione. Ad essere esposte sono anche le più popolari silografie, tra queste l’immagine della cortigiana che ispirò gli artisti occidentali e in particolare Van Gogh che la copiò più volte.





Una sezione è poi dedicata alle immagini erotiche, in cui vengono esplicitamente rappresentati gli amplessi sessuali; tali opere vennero censurate dal governo del tempo.



La mostra si chiude con i 15 volumi di Manga e manuali dedicati allo studio degli allievi del Maestro.

L’esposizione sarà aperta fino a gennaio.