lunedì 25 settembre 2017

Dalle vedute di Roma alle Carceri, Piranesi in mostra a Palazzo Braschi



Palazzo Braschi, a Roma, ospita la mostra “Piranesi, la fabbrica dell’utopia”.






Al piano nobile dello splendido edificio di piazza Navona si potranno ammirare oltre 200 opere grafiche dell’architetto e incisore veneto.
Piranesi, ammaliato dalla grandezza di Roma, dove si trasferì nel 1740, ne ritrae qualsiasi angolo. Le sue "Vedute di Roma", che ritraggono le grandiose rovine così come i monumenti rinascimentali, mostrano la particolare precisione che l'artista pone nella rappresentazione dei dettagli.
I visitatori ammireranno splendide immagini di luoghi notissimi del glorioso passato dell'Urbe, dai  Fori a Piazza di Spagna, dal Colosseo a Castel Sant’Angelo, ma anche opere che rappresentano monumenti non sempre inseriti nei classici giri turistici odierni ma che erano tappe imperdibili del Grand Tour settecentesco; un chiaro esempio è l’acquaforte in cui è rappresentato il Mausoleo di Cecilia Metella.



Proseguendo la visita ammireremo i fantasiosi "Capricci" eseguiti sotto l'influsso di Tiepolo, a lasciare a bocca aperta lo spettatore sono gli intrichi di scale, le grate e gli strumenti di tortura delle "Carceri" che sembrano anticipare Escher; la prospettiva è geometricamente ineccepibile eppure sfuggente.

                     

Alla fine del percoro un video in 3D ci farà entrare materialmente nell’opera dell’artista veneto in modo da godere a pieno delle invenzioni piranesiane.



La mostra sarà aperta fino al 15 ottobre.

                                                                                           Anna Carla Angileri

domenica 10 settembre 2017

I labirinti del cuore, tra Palazzo Venezia e Castel Sant'Angelo si celebra l'amore rinascimentale

Ruota attorno al ritratto di Giorgione raffigurante “I due amici” la mostra “I labirinti del cuore” esposta tra Palazzo Venezia e Castel Sant'Angelo.
Il pittore di Castelfranco può infatti essere considerato il primo artista a rappresentare sulla tela gli stati d'animo e i sentimenti d'amore di cui ne è chiara prova il Doppio ritratto esposto a Palazzo Venezia; mentre in passato si prestava particolare attenzione alla rappresentazione dello status sociale degli effigiati i Due amici di Giorgione hanno vesti piuttosto sobrie ma ci mostrano il loro mondo ed il loro animo.
Il protagonista, in particolare, ha un'espressione melanconica, non è solo lo sguardo a parlarci del sentimento d'amore che sta provando ma anche l'arancia amara che tiene in mano, all'epoca definita melangolo.
In una sala di Palazzo Venezia un grandissimo schermo ci offrirà la possibilità di cogliere i dettagli delle opere del maestro.



La mostra prosegue a Castel Sant'Angelo dove dipinti di altri artisti italiani del tempo, da Tintoretto a Licinio a Bronzino, rivelano l'attenzione riservata ai “labirinti del cuore”.






Nelle tele esposte noteremo un susseguirsi di mani che si sfiorano, sguardi che si incrociano e braccia che si uniscono per rappresentare tutte le forme dell'amore, da quello passionale a quello familiare.



L'ultima sezione della mostra è invece dedicata all'assenza della persona amata, a darne chiara prova è il dipinto di Licinio raffigurante una dama che tiene in mano il ritratto del marito.









La mostra sarà aperta fino al 17 settembre.

                                                                                                           Anna Carla Angileri