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sabato 10 febbraio 2018

Artisti all'Opera, a Palazzo Braschi la storia del Teatro dell'Opera di Roma

La storia del Teatro dell'Opera di Roma è raccontata dalla mostra "Artisti all'Opera" esposta al Palazzo Braschi.

La mostra ci trasporta idealmente dietro le quinte, per scoprire il lavoro degli artisti che hanno reso grandi le opere liriche in scena al Teatro di Roma. Ciò che di solito uno spettatore vede da lontano, seduto in platea, attraverso questa esposizione può essere ammirato da un punto di vista esclusivo e ravvicinato.
In mostra sono esposti non solo preziosi filmati d'archivio dell'Istituto Luce, ma anche fotografie, bozzetti per le scenografie e soprattutto gli splendidi abiti di scena.


Picasso: Cappello a tre punte



Inoltre scopriremo come alcuni dei più grandi pittori del'900 abbiano messo il loro estro a disposizione della lirica; potremo ammirare gli originalissimi abiti ideati da Picasso per Il cappello a tre punte del 1919,  il sipario realizzato da Giorgio De Chirico per l'Otello del 1963 o il bozzetto per la Carmen creato da Guttuso nel 1970.



Valentino: Traviata


 Questo viaggio nel tempo si conclude ai nostri giorni, e chi ha già visto o vedrà, nelle prossime settimane, La Traviata diretta da Sofia Coppola, potrà ammirare da vicino gli splendidi abiti realizzati da Valentino.


La mostra, imperdibile per tutti gli appassionati di lirica, sarà aperta fino all'11 marzo.

lunedì 25 settembre 2017

Dalle vedute di Roma alle Carceri, Piranesi in mostra a Palazzo Braschi



Palazzo Braschi, a Roma, ospita la mostra “Piranesi, la fabbrica dell’utopia”.






Al piano nobile dello splendido edificio di piazza Navona si potranno ammirare oltre 200 opere grafiche dell’architetto e incisore veneto.
Piranesi, ammaliato dalla grandezza di Roma, dove si trasferì nel 1740, ne ritrae qualsiasi angolo. Le sue "Vedute di Roma", che ritraggono le grandiose rovine così come i monumenti rinascimentali, mostrano la particolare precisione che l'artista pone nella rappresentazione dei dettagli.
I visitatori ammireranno splendide immagini di luoghi notissimi del glorioso passato dell'Urbe, dai  Fori a Piazza di Spagna, dal Colosseo a Castel Sant’Angelo, ma anche opere che rappresentano monumenti non sempre inseriti nei classici giri turistici odierni ma che erano tappe imperdibili del Grand Tour settecentesco; un chiaro esempio è l’acquaforte in cui è rappresentato il Mausoleo di Cecilia Metella.



Proseguendo la visita ammireremo i fantasiosi "Capricci" eseguiti sotto l'influsso di Tiepolo, a lasciare a bocca aperta lo spettatore sono gli intrichi di scale, le grate e gli strumenti di tortura delle "Carceri" che sembrano anticipare Escher; la prospettiva è geometricamente ineccepibile eppure sfuggente.

                     

Alla fine del percoro un video in 3D ci farà entrare materialmente nell’opera dell’artista veneto in modo da godere a pieno delle invenzioni piranesiane.



La mostra sarà aperta fino al 15 ottobre.

                                                                                           Anna Carla Angileri

mercoledì 30 novembre 2016

Artemisia Gentileschi: Roma celebra la prima grande artista della storia

                                                
                                               
Artemisia Gentileschi: Autoritratto
Guerrieri: Maria Maddalena
Artemisia Gentileschi, l’artista e la donna, è celebrata con una grande mostra al Palazzo Braschi di Roma.

Artemisia Gentileschi: Maria Maddalena
Vissuta nel ‘600, un secolo in cui il mestiere dell’artista era ancora prettamente maschile la Gentileschi, formatasi nella bottega paterna , riuscì ad eccellere come pittrice, facendo suo il naturalismo caravaggesco.

Roma, Firenze e Napoli sono le più importanti città in cui operò ed in mostra, i dipinti del padre Orazio, di Bartolomeo Manfredi, di Simon Vouet e Giuseppe Ribera, per citarne solo alcuni, testimoniano scambi e influenze tra l’opera della pittrice e dei più importanti artisti del suo tempo.
Violentata dal collega Agostino Tassi , Artemisia trasmette una forte drammaticità compositiva ed espressiva nelle opere raffiguranti le donne; mitologiche, sante, sensuali, vittime o carnefici, esse sono protagoniste indiscusse delle sue tele.
Artemisia Gentileschi: Cleopatra
Mentre la Maria Maddalena di Guerrieri è colta in un momento di meditazione la Gentileschi preferisce rappresentare il turbamento della conversione in cui la Santa stupisce per l’intensità dello sguardo.
Artemisia Gentileschi: Cleopatra

Nelle due versioni di Cleopatra presenti in mostra l’artista riesce a rappresentare la drammaticità del momento sia attraverso toni cupi sia attraverso tonalità squillanti.






Ma è in Susanna e Giuditta che Artemisia trova i suoi alter ego.

Artemisia Gentileschi: Susanna e i vecchioni
Artemisia Gentileschi: Giuditta e Oloferne
In Susanna e i vecchioni Susanna è la vittima che mostra nel volto l’espressione impaurita al cospetto dei vecchioni infiammati di lussuria, Giuditta invece, più volte rappresentata dall’artista è la carnefice e la vendicatrice; è in particolare nella versione conservata alla Galleria degli UffIzi che la Gentileschi mostra in modo crudo e drammatico l’uccisione di Oloferne da parte delle due donne.

La mostra che apre al pubblico oggi, mercoledì 30 novembre potrà essere visitata fino al 7 maggio.

                                                                                                   Anna Carla Angileri