domenica 29 gennaio 2017

Leonardo: il Codice sul volo è in mostra ai Musei Capitolini

Dal 21 gennaio i Musei Capitolini ospitano la mostra “Leonardo e il volo”.
Ad essere esposto è il Codice sul volo degli uccelli di Leonardo da Vinci custodito, dal 1893, nella Biblioteca Reale di Torino.





Lo spettatore avrà la possibilità di ammirare il manoscritto originale composto da 18 carte e due copertine in cui Leonardo annotò i suoi studi sul volo; partendo dall'osservazione della natura e dallo studio del volo degli uccelli vedremo come l'artista progettò le sue macchine volanti.
Le pagine sono corredate ed impreziosite da accurati disegni di volatili, tra cui spicca il nibbio, ma anche da figure geometriche, disegni meccanici e architettonici.









A coinvolgerci maggiormente saranno però le apparecchiature multimediali touchscreen che permetteranno di sfogliare e leggere virtualmente il codice grazie a trascrizioni in italiano e in inglese.




La mostra sarà aperta fino al 17 aprile.

                                                                                                                                 

                                                                                               Anna Carla Angileri


martedì 3 gennaio 2017

"Il Museo Universale": alle Scuderie del Quirinale si ricorda il rientro delle opere trafugate da Napoleone

Lacoonte
Strage degli innocent
Per impreziosire il nascente Museo del Louvre e creare un vero e proprio “Museo Universale”, Napoleone, trafugò da musei, chiese, palazzi, collezioni pubbliche e private italiane, i più importanti capolavori dell’antichità e del Rinascimento che nel 1816 tornarono in patria grazie all’intervento dello scultore Antonio Canova che, conosciuto in tutte le corti europee, fu nominato commissario straordinario e messo a capo dell’operazione di recupero dallo stato Pontificio. 
Le opere, tornate in Italia, vennero esposte in nuove sedi museali a disposizione della collettività.
Alle Scuderie del Quirinale, per ricordare questo evento storico, è aperta dal 16 dicembre la mostra “Il Museo Universale dal sogno di Napoleone a Canova”.
Alle Scuderie potremmo quindi ammirare opere scultoree e pittoriche, provenienti dai più importanti musei italiani, che fanno grande il nostro paese.
Nella prima sala saremo accolti dal Lacoonte dei Musei Vaticani e dall'altretanto tragica Strage degli innocenti di Guido Reni conservata alla Pinacoteca di Bologna.

Compianto sul Cristo morto

Meditazione 
Proseguendo lungo il percorso potremo ammirare il Ritratto di papa Leone X di Raffaello, il Compianto sul Cristo morto del Veronese e immense pale d’altare tra cui l’Assunzione della Vergine di Tiziano.
Venere Italica
A chiudere la mostra, sono i busti degli artisti che hanno fatto grande l’Italia, questi sono vegliati dalla Venere Italica di Canova che onorava il genio del nostro paese; il suo sguardo è  però rivolto, come se volesse dialogare, alla Meditazione di Hayez dove l’Italia ha le sembianze sì di una fanciulla bellissima e con lo sguardo fiero ma oltraggiata.

La mostra sarà aperta fino al 12 marzo.







                                                                                                           Anna Carla Angileri

lunedì 19 dicembre 2016

Al Chiostro del Bramante si celebra l'amore



Il Chiostro del Bramante dedica una mostra al più complesso dei sentimenti: l'amore.

L'esposizione, intitolata “LOVE. L'arte contemporanea incontra l'amore” è stata interamente curata dal critico Danilo Eccher.



L'amore, in tutte le sue forme, romantico, passionale, trasgressivo, violento, ferito, malato, quello per se stessi o per i propri figli, è rappresentato da alcuni tra i protagonisti della scena artistica contemporanea quali, Warhol, Gilbert & George, Vanessa Beecroft e Francesco Vezzoli.





Come sempre accade alle mostre organizzate al Chiostro del Bramante, ai visitatori è richiesto un coinvolgimento attivo con le opere e gli ambienti espositivi.

Ognuno di noi è quindi invitato a lasciare una romantica traccia del proprio passaggio sui muri delle sale e a interagire con le opere fotografandole e condividendole con l'hashtag #Chiostrolove.









Infine ci sarà data la possibilità di entrare materialmente e quindi diventare parte dell'opera che chiude la mostra.
 All the Eternal Love di Yayoi Kusama è una stanza nella quale strane zucche a pois riprodotte all’infinito da specchi ci condurranno per 20 secondi in un mondo magico e surreale.



Sarà possibile visitare la mostra fino al 19 febbraio 2017.

                                                              Anna Carla Angileri

sabato 17 dicembre 2016

La più grande città al mondo costruita con i Lego è in mostra a Roma







I palazzi, i negozi, la stazione, il Luna Park e la gente che lavora o passeggia, e poi ancora la campagna con le villette e i giardini fioriti, il laghetto, e i contadini che lavorano nei campi dove svettano le pale eoliche; sembrerebbe una città come tante se non si trattasse della più grande città al mondo interamente costruita con i mattoncini Lego.







Nata da un’idea di Wilmer Archiutti, fondatore del laboratorio creativo in provincia di Treviso,
L.A.B. Literally Addicted to Bricks, la City Booming, lunga ben 15 metri per 5, è stata costruita in un solo anno con 7 milioni di mattoncini colorati provenienti proprio dalla collezione di Archiutti.

La City Lego non stupisce soltanto per l'attenzione al dettaglio e per la precisione con cui sono state assemblate le enormi costruzioni ma sopratutto per i sistemi di automazione e illuminazione; il treno infatti gira attorno alla città mentre le luci illuminano la giostrina e la grande ruota panoramica che sovrasta l'intera costruzione.











La City Lego è ospitata al Guido Reni District di Roma dove potrà essere ammirata da grandi e bambini fino al 29 gennaio 2017.

                                                                                                Anna Carla Angileri

 

venerdì 16 dicembre 2016

"The Adventures of Alice": il Paese delle Meraviglie è a Roma




Per festeggiare i 150 anni dalle pubblicazione di “Alice in Wonderland”, dato alle stampe il 26 novembre 1886, al Guido Reni District di Roma si avrà la possibilità di partecipare ad un’esperienza unica nel suo genere e vivere in prima persona le avventure raccontate nel celebre romanzo di Lewis Carroll.








I visitatori saranno condotti nella tana del Bianconiglio dove due foto rendono omaggio proprio a Lewis Carroll e ed Alice Liddle, la bambina che ispirò il racconto, per essere poi catapultati, come Alice, nel Paese delle Meraviglie.
Sui maxi schermi della sala, grandi e bambini, assisteranno ad una proiezione di 45 minuti in cui il racconto originale di Sir. John Gielgud, doppiato da Ennio Coltorti, ci farà rivivere la storia di Alice e dei suoi bizzarri compagni di avventura quali il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e la Regina di cuori .














La favola sembra poi prender vita quando, passando dal misterioso buco della serratura , magari all’ora del tè, saremo proprio noi visitatori ad avere la possibilità di sederci al tavolo del Cappellaio Matto per festeggiare il Non Compleanno.








I bambini di ieri e di oggi avranno tempo fino al 19 marzo per immergersi nel meraviglioso mondo immaginato da Alice.















                                                                                                       Anna Carla Angileri

mercoledì 30 novembre 2016

Artemisia Gentileschi: Roma celebra la prima grande artista della storia

                                                
                                               
Artemisia Gentileschi: Autoritratto
Guerrieri: Maria Maddalena
Artemisia Gentileschi, l’artista e la donna, è celebrata con una grande mostra al Palazzo Braschi di Roma.

Artemisia Gentileschi: Maria Maddalena
Vissuta nel ‘600, un secolo in cui il mestiere dell’artista era ancora prettamente maschile la Gentileschi, formatasi nella bottega paterna , riuscì ad eccellere come pittrice, facendo suo il naturalismo caravaggesco.

Roma, Firenze e Napoli sono le più importanti città in cui operò ed in mostra, i dipinti del padre Orazio, di Bartolomeo Manfredi, di Simon Vouet e Giuseppe Ribera, per citarne solo alcuni, testimoniano scambi e influenze tra l’opera della pittrice e dei più importanti artisti del suo tempo.
Violentata dal collega Agostino Tassi , Artemisia trasmette una forte drammaticità compositiva ed espressiva nelle opere raffiguranti le donne; mitologiche, sante, sensuali, vittime o carnefici, esse sono protagoniste indiscusse delle sue tele.
Artemisia Gentileschi: Cleopatra
Mentre la Maria Maddalena di Guerrieri è colta in un momento di meditazione la Gentileschi preferisce rappresentare il turbamento della conversione in cui la Santa stupisce per l’intensità dello sguardo.
Artemisia Gentileschi: Cleopatra

Nelle due versioni di Cleopatra presenti in mostra l’artista riesce a rappresentare la drammaticità del momento sia attraverso toni cupi sia attraverso tonalità squillanti.






Ma è in Susanna e Giuditta che Artemisia trova i suoi alter ego.

Artemisia Gentileschi: Susanna e i vecchioni
Artemisia Gentileschi: Giuditta e Oloferne
In Susanna e i vecchioni Susanna è la vittima che mostra nel volto l’espressione impaurita al cospetto dei vecchioni infiammati di lussuria, Giuditta invece, più volte rappresentata dall’artista è la carnefice e la vendicatrice; è in particolare nella versione conservata alla Galleria degli UffIzi che la Gentileschi mostra in modo crudo e drammatico l’uccisione di Oloferne da parte delle due donne.

La mostra che apre al pubblico oggi, mercoledì 30 novembre potrà essere visitata fino al 7 maggio.

                                                                                                   Anna Carla Angileri

sabato 26 novembre 2016

Frida Kahlo: un'Operetta amorale per descrivere la "santa laica"



E' un dialogo intenso e toccante tra Frida Kahlo e la Morte, nelle vesti di uno scheletro elegantemente vestito, quello descritto da Vanna Vinci nella sua Operetta Amorale, la graphic novel che ha dedicato all'artista messicana.


Dopo la presentazione del libro alla Feltrinelli di Roma in cui la Vinci insieme a Giuseppe Scaraffia ci svela particolari inediti sulla vita della Kahlo mi accingo a leggere la biografia a fumetti della pittrice.

Frida ripercorre tutta la sua vita, dove la Morte, la Pelona, sua interlocutrice nonché fedele compagna, la affianca in ogni momento, fin da bambina, quando la poliomielite le valse l'appellativo di “Frida gamba di legno” al tragico incidente che le cambiò per sempre la vita.
 La Pelona voleva prenderla con sé ma l'urlo disperato della donna riuscì a spaventarla; la Morte però non si arrese e continuò a danzare intorno al suo letto.

Frida descrive con particolare attenzione le gioie e i dolori della sua vita; il potere salvifico della pittura,l'avvicinamento al partito comunista, l'amore romantico e adolescenziale che la legò ad Alejandro, quello passionale e tormentato ma indissolubile, che la unì al marito Diego Rivera, il "panzon" fedifrago che la tradì con tutte le “belle puttane” che lo circondavano compresa la sorella Cristina, i numerosi amanti che anche lei ebbe dalla fotografa Tina Modotti al rivoluzionario russo Leon Trotsky al fotografo Nickolas Muray (per citare i più famosi) ; perchè la Kahlo, con i suoi gioielli e i suoi abiti dai colori sgargianti e chiassosi da tehuana fece dei suoi evidenti problemi fisici e dei suoi tratti tipicamente maschili quali i baffetti e le sopracciglia folte e unite, che non tentò mai di nascondere, le sue più potenti armi di seduzione.


Quella che appare sfogliando le pagine del libro della Vinci, impreziosito dai sofisticati disegni, è l'immagine di una donna della due anime, una devastata dalla malattia, dalla disabilità, dagli aborti e dai tradimenti del marito, l'altra combattiva e fiera, che non si lascia abbattere dai drammi della vita; ecco perchè, ancora oggi, non possiamo far altro che venerare Frida come una “santa laica”.



Le ultime pagine del libro sono dedicate alla sua prima mostra personale in Messico realizzata nel '53 quando Frida, tornata al fianco di Rivera,  ormai eccessivamente indebolita, si fece trasportare con il suo letto pur di partecipare all'inaugurazione.




Ormai stanca e consapevole della sua imminente dipartita la Kahlo scrisse sul suo diario “Spero che l'uscita sia gioiosa e spero di non tornre mai più”.Il suo ultimo e decisivo incontro con la Morte si svolse il 13 luglio 1954. Le sue ceneri sono conservate nella Casa Azul di Coyoacán.

                                                                                                 Anna Carla Angileri