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giovedì 1 marzo 2018

"Frida, oltre il mito": a Milano si celebra Frida Kahlo



Milano celebra Frida Kahlo dedicandole una grande mostra al Mudec, il Museo delle culture. In esposizione si potranno ammirare dipinti, disegni, nonché fotografie e lettere che ci danno la possibilità di conoscere la donna oltre che la pittrice, offrendo così allo spettatore un'immagine di Frida che vada "oltre il mito".


Risultati immagini per frida vogue
Nickolas Muray:Frida
Le fotografie del padre, Wilhelm Kahlo, ci raccontano dell'infanzia e della famiglia di Frida. Accanto a queste immagini dal sapore intimo e privato troviamo quelle scattate, tra gli altri, da Lucienne Bloch e Nickolas Muray; si tratta di splendidi ritratti della Kahlo ormai adulta, talvolta lo sguardo di Frida è intenso e pensieroso in altri scatti, invece, mostra con orgoglio i tipici abiti messicani dai colori variopinti e le acconciature floreali per cui ancora oggi è celebrata come icona di stile e originalità.

Lungo il percorso della mostra conosceremo anche gli amori della Kahlo; a parlarci del sentimento che la legò, in giovane età, ad Alejandro, sono il ritratto del ragazzo e le lettere che gli scrisse, esposte in una delle prime sale.





"Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l'altro fu Diego"

L'amore tormentato che provò per il marito Diego Rivera si può scoprire guardando le numerose fotografie che li ritraggono insieme, un filmato originale della coppia e, sopratutto,  un autoritratto in cui Diego, rappresentato al centro della fronte di Frida, diventa il centro ossessivo dei suoi pensieri.

Frida Kahlo, Autoritratto come Tehuana, (o Diego nei miei pensieri)
                             

Il dolore fisico e psichico, causato dall'incidente che cambiò e stravolse la sua vita, è un tema ricorrente degli autoritratti della Kahlo; Autoritratto con collana di spine, Il cervo Frida e la Colonna spezzata, sono dipinti di straziante bellezza che raccontano, come in una sorta di diario per immagini, la sofferenza della donna, mettendo in luce, al tempo stesso, la sua fragilità e la sua forza.

Frida Kahlo: Colonna rotta (opera del 1944)
Frida Kahlo: Colonna spezzata
Ad avvicinarci maggiormente al dolore della Kahlo sono le fotografie di Graciela Iturbide, allieva di Bravo Alvarez, esposte nell'ultima sala del Mudec.


In una stanza dai toni cupi, volutamente in contrasto con i toni squillanti delle altre sale, sono esposte le immagini che la fotografa scattò nel 2007 nel bagno di Frida, l'unico ambiente grigio della Casa Azul e interdetto al pubblico.


El baño de Frida, Coyoacán, Ciudad de México
Graciela Iturbide: Il bagno di Frida
Gli scatti rappresentano i busti, le stampelle e le protesi della pittrice messicana, il bianco e nero usato dalla fotografa rende più reale e vivo il dolore della Kahlo.


La mostra sarà aperta fino al 3 giugno 2018.


                                                                                     Anna Carla Angileri

sabato 26 novembre 2016

Frida Kahlo: un'Operetta amorale per descrivere la "santa laica"



E' un dialogo intenso e toccante tra Frida Kahlo e la Morte, nelle vesti di uno scheletro elegantemente vestito, quello descritto da Vanna Vinci nella sua Operetta Amorale, la graphic novel che ha dedicato all'artista messicana.


Dopo la presentazione del libro alla Feltrinelli di Roma in cui la Vinci insieme a Giuseppe Scaraffia ci svela particolari inediti sulla vita della Kahlo mi accingo a leggere la biografia a fumetti della pittrice.

Frida ripercorre tutta la sua vita, dove la Morte, la Pelona, sua interlocutrice nonché fedele compagna, la affianca in ogni momento, fin da bambina, quando la poliomielite le valse l'appellativo di “Frida gamba di legno” al tragico incidente che le cambiò per sempre la vita.
 La Pelona voleva prenderla con sé ma l'urlo disperato della donna riuscì a spaventarla; la Morte però non si arrese e continuò a danzare intorno al suo letto.

Frida descrive con particolare attenzione le gioie e i dolori della sua vita; il potere salvifico della pittura,l'avvicinamento al partito comunista, l'amore romantico e adolescenziale che la legò ad Alejandro, quello passionale e tormentato ma indissolubile, che la unì al marito Diego Rivera, il "panzon" fedifrago che la tradì con tutte le “belle puttane” che lo circondavano compresa la sorella Cristina, i numerosi amanti che anche lei ebbe dalla fotografa Tina Modotti al rivoluzionario russo Leon Trotsky al fotografo Nickolas Muray (per citare i più famosi) ; perchè la Kahlo, con i suoi gioielli e i suoi abiti dai colori sgargianti e chiassosi da tehuana fece dei suoi evidenti problemi fisici e dei suoi tratti tipicamente maschili quali i baffetti e le sopracciglia folte e unite, che non tentò mai di nascondere, le sue più potenti armi di seduzione.


Quella che appare sfogliando le pagine del libro della Vinci, impreziosito dai sofisticati disegni, è l'immagine di una donna della due anime, una devastata dalla malattia, dalla disabilità, dagli aborti e dai tradimenti del marito, l'altra combattiva e fiera, che non si lascia abbattere dai drammi della vita; ecco perchè, ancora oggi, non possiamo far altro che venerare Frida come una “santa laica”.



Le ultime pagine del libro sono dedicate alla sua prima mostra personale in Messico realizzata nel '53 quando Frida, tornata al fianco di Rivera,  ormai eccessivamente indebolita, si fece trasportare con il suo letto pur di partecipare all'inaugurazione.




Ormai stanca e consapevole della sua imminente dipartita la Kahlo scrisse sul suo diario “Spero che l'uscita sia gioiosa e spero di non tornre mai più”.Il suo ultimo e decisivo incontro con la Morte si svolse il 13 luglio 1954. Le sue ceneri sono conservate nella Casa Azul di Coyoacán.

                                                                                                 Anna Carla Angileri