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martedì 1 agosto 2017

Palazzo delle Esposizioni: le star di Hollywood giungono a Roma

Il Palazzo delle Esposizioni con la mostra "Hollywood icons" celebra le star degli “anni d’oro” di Hollywood; visitando le sale scopriremo i volti che hanno reso grande il cinema dagli anni ’20 ai ’60.
I 161 ritratti esposti, prevalentemente in bianco e nero, provengono dalla Fondazione John Kobal.
Kobal, scrittore e giornalista, appassionato e storico del cinema, dopo la chiusura degli studi di Hollywood iniziò a collezionare le fotografie delle più grandi stelle del cinema che fino a quel momento erano conservate negli archivi.
 Il collezionista, dopo aver raccolto i negativi originali e dopo aver ricostruito le carriere dei maestri della fotografia cinematografica, rintracciò gli autori ancora vivi chiedendo loro di produrre nuove stampe. La sua collezione, composta da oltre 22 mila negativi e 4 mila stampe, dopo la sua morte divenne di proprietà della Fondazione.




Nelle sale del Palazzo delle Esposizioni troveremo quindi le foto di Charlie Chaplin, protagonista delle prime pellicole mute, poi quelle dei divi dei primi film sonori tra cui gli affascinanti Cary Grant e Clark Gable, e i ritratti dei più famosi attori del dopoguerra quali Marlon Brando, Paul Newman e Marilyn Monroe.


Ad ammaliare gli spettatori saranno anche gli scatti degli attori nostrani che ritraggono Sophia Loren e Marcello Mastroianni; la celebre coppia cinematografica protagonista di capolavori quali “Ieri, oggi, domani”.

Fotografie inedite e poco conosciute accanto a quelle celebri che immortalano l’algida Grace Kally, la deliziosa Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, la sensuale Bette Devis e la conturbante Rita Hayworth nelle vesti di Gilda, rivelano la maestria dei fotografi che, con i loro scatti dietro le quinte, riuscirono a fissare in un’immagine la personalità degli attori, contribuendo così a rendere immortale la fama delle star hollywoodiane.




La mostra, aperta al pubblico il 24 giugno, potrà essere visitata fino al 17 settembre.

                                                                                                         Anna Carla Angileri

venerdì 4 novembre 2016

La Quadriennale d'arte torna a Roma

Dopo un silenzio lungo otto anni torna a Roma la Quadriennale d'arte arrivata alla sua 16ª edizione; la mostra è stata inaugurata il 12 ottobre al Palazzo delle Esposizioni proprio dove, nel lontano 1931, si svolse la sua prima edizione.

Quest'anno l'esposizione, divisa in 10 sezioni, ciascuna delle quali affidata ad uno o a due curatori, è intitolata Altri tempi altri miti.

Attraverso l'uso di molteplici linguaggi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video alla performance, i 99 artisti presenti in mostra, con 150 opere recenti o create per l'occasione, ci offrono la possibilità di scoprire le potenzialità dell'arte contemporanea italiana.

Ciascuna sezione approfondisce un tema:


in Periferiche si individua nel policentrismo un’originale condizione strutturale del nostro territorio che
permea anche la nostra cultura visiva.

Orestiade italiana volge lo sguardo al contesto del nostro Paese nei suoi versanti culturale, politico, economico, con una riscrittura analogica e corale di alcuni nuclei di un lavoro filmico di Pasolini.

A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti sonda i temi del tempo, dell’identità, della memoria, letti in continua metamorfosi all’interno della relazione tra il singolo e la collettività.

 in I would prefer not to/Preferirei di no è presentata una selezione di autori esemplificativi di un’attitudine diffusa del fare arte oggi, riconducibile a un sottrarsi, a un resistere a codificazioni identitarie.

 con Ehi, voi! si vuole proporre la ritrattistica come linguaggio tramite cui attraversare le vicende più recenti della nostra arte, per la sua capacità di esprimere una commistione tra sfera individuale e sfera sociale.

in De Rerum Rurale si pone al centro dell’attenzione la ruralità come spazio reale e speculativo nel quale descrivere e re-immaginare il sistema di relazioni tra ambiente naturale e antropizzato, anche nella sua profondità storica.

La democrazia in America invita ad approfondire alcuni aspetti della storia dell’Italia contemporanea attraverso una rilettura del pensiero di Tocqueville.

 Lo stato delle cose propone un impianto in progress nel quale la rotazione di artisti molto diversi instaura uno spazio dialettico tra le singole ricerche e tra queste e il pubblico.

in La seconda volta il nucleo di autori sono accomunati da un interesse per l’uso di materiali densi di storie
già vissute che reinterpretano in insospettabili combinazioni, secondo una poetica della trasformazione.

con Cyphoria si vuole analizzare l’impatto dei media digitali su vari aspetti della vita, dell’esperienza, dell’immaginazione e del racconto.

Entro metà novembre sarà proclamato l’artista vincitore assoluto della Quadriennale a cui andrà un premio da 20.000 Euro, e, grazie al contributo della famiglia Illy, verrà assegnato un premio di 15.000 Euro all’artista under 35 più talentuoso.

La mostra sarà aperta fino a gennaio.


Anna Carla Angileri