mercoledì 19 ottobre 2016

Al Palazzo Altemps rivive il mito di Antinoo

          "Quel bel levriero, ansioso di carezze e di ordini, si distese sulla mia vita."

Busto di Palazzo Altemps



Con queste parole viene descritto, nelle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, l'amore che l'imperatore romano nutrì per Antinoo.


Dopo la morte del giovane, avvenuta quando aveva solo 20 anni durante una navigazione sul Nilo, l'imperatore Adriano, affranto dal dolore, lo divinizzò dedicandogli la città di Antinopolis e il suo volto fu ritratto in monete, cammei e numerose opere d'arte.Proprio al ritratto di Antinoo, diviso in due frammenti, è dedicata la mostra aperta dal 15 settembre al Palazzo Altemps di Roma.
Frammento del Chicago Institute
Ad essere esposto è il busto con integrazioni moderne risalente al II secolo d.C., già conservato al Museo di Palazzo Altemps, in cui Antinoo è ritratto assorto e malinconico, con la testa dominata da folti riccioli; quest'opera faceva probabilmente parte della collezione del Cardinal Ludovisi e, come affermò Winckelmann che lo vide nel 1756, aveva un volto “nuovo”, posto per integrare la parte mancante.
Accanto al busto troviamo un frammento di viso, anch'esso del II secolo d. C., proveniente dall'Art Institute di Chicgo in cui Antinoo presenta i canonici bei tratti.




Nel 2005 è Raymond Johnson, egittologo all'Università di Chicago, a suggerire l'ipotesi che i due frammenti, quello americano e quello romano, possano appartenere alla medesima scultura.


Frammenti


Tale ipotesi puòe essere confermata in base alle ricerche condotte dagli specialisti del Paul Getty Museaun, dell'Art Institute e l'Università di Chicago nonchè dall'analisi del marmo, lunense in entrambi i pezzi.


Vedendo le due opere eccezionalmente esposte una accanto all'altra, per noi visitatori è interessante notare come il frammento di Chicago sia perfettamente sovrapponibile al busto romano.
Calco in gesso


A restituire l'aspetto originario che l'opera aveva in età romana è un modello in gesso con cui l'esposizione si chiude.

















La mostra sarà aperta fino al 15 gennaio.







Anna Carla Angileri

sabato 15 ottobre 2016

Picasso: all'Ara Pacis scopriamo il mondo privato dell'artista spagnolo

All'Ara Pacis di Roma è aperta da qualche giorno la mostra “Picasso Images. Le opere, l'artista, il personaggio”.
Gli spettatori potranno scoprire il mondo più intimo e privato, le amicizie e gli amori dell'artista spagnolo.
Le numerose fotografie esposte (alcune famosissime e altre rubate), molte delle quali scattate dai più grandi fotografi del '900 quali Doisneau e Capa, ritraggono Picasso nel suo atelier intento a dipingere o a disegnare, alcuni sono ritratti intensi mentre in altre immagini il pittore appare in pose più scherzose e divertenti mentre accenna un passo di danza o mentre fa il bagno in una vasca.



La mostra indaga il rapporto di Picasso con la fotografia attraverso i lavori che testimoniano le collaborazioni con Brassai e con la fotografa, nonché musa e amante, Dora Maar.
Il loro intenso rapporto emerge dai numerosi ritratti presenti in mostra, e dalle foto che la Maar scatto alle diverse fasi di realizzazione di Guernica attraverso cui possiamo scoprire la genesi dell'opera più famosa del pittore.



Ad essere esposte non sono solo immagini fotografiche ma anche opere scultoree e pittoriche tra cui
il celebre Buste de femme au chapeau bleu.
La mostra sarà aperta fino al 19 febbraio.



















Anna Carla Angileri