Visualizzazione post con etichetta Matrice. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Matrice. Mostra tutti i post

lunedì 20 febbraio 2017

Penone in mostra da Fendi al "Colosseo quadrato"


Al piano terra del Palazzo della Civiltà Italiana, dal 27 gennaio al 16 luglio 2017, è in mostra Matrice, personale di Giuseppe Penone, che propone opere - principalmente sculture ed installazioni - dagli anni Settanta a oggi. 
Il monolitico e geometrico “Colosseo quadrato”, che si impone per la sua immutabilità nonostante il tempo, viene abitato da forme di “natura ricreata” che, come entità vive, al contrario, attraversano il tempo in una dialettica tra natura e cultura, tra divenire biologico e storia: «gli alberi ci appaiono solidi, ma se li osserviamo attraverso il tempo, nella loro crescita, diventano una materia fluida e plasmabile» (Giuseppe Penone).


Legato al movimento d’avanguardia dell'Arte Povera, Penone (classe 1947) si è sempre contraddistinto per l'attenzione rivolta alla natura, alla comunione/scontro con la presenza umana, dando vita a progetti di ricerca sull'essenza della materia, delle forme e delle strutture organiche.

Tra le opere in mostra la serie Foglie di Pietra (2013) ˗ presentata per la prima volta in Italia ˗ consiste in diverse sculture che combinano elementi naturali (ricreati in bronzo) e blocchi di marmo scolpiti come capitelli antichi; esili spirali di rami che s'innalzano come colonne, frammenti di rovine riconquistate dalla natura, che, con un inaspettato e meraviglioso equilibrio, sono congelate nell'unione che il tempo sembra aver “accomodato”.
Questa sintesi tra lo scorrere del tempo naturale e umano torna in Indistinti confini – Anio (2012), dove bronzo e marmo si fondono in un albero, si plasmano in forme biologiche: un incontro possibile solo nelle strutture e negli equilibri della natura perché «un albero è un essere che memorizza la sua forma e la sua forma è necessaria alla sua vita, quindi è una struttura scultorea perfetta, perché ha la necessità dell’esistenza» (Giuseppe Penone).





















Essendo quindi l’armonia naturale l'aspetto finale a cui l’artista deve tendere, in Essere fiume (2010) Penone scolpisce un blocco di marmo per riprodurre la forma della pietra levigata dallo scorrere dell'acqua; l’uomo si fa natura e simula non solo i materiali e la forma, ma anche la sua forza nel tempo. L'artista compie quindi un continuo gioco di citazioni grazie al virtuosismo nell'utilizzo dei materiali e in Ripetere il bosco (1969-2016) da blocchi di legno cerca, scava e trova - in un'arte del levare - alberi di un paesaggio, di un "bosco sacro".

In mostra sono esposte opere evocative, che alludono al senso di stupore nei confronti della natura, come Soffio di Foglie (1979), ed opere epidermiche, quasi grafiche come Spine d’acacia- Contatto (2006).
Al termine del percorso troviamo Matrice (2015), l'opera che dà il nome alla mostra e che consiste in un tronco spoglio di abete sezionato per lungo: le due metà dell’albero scavate, svuotate, sono disposte su tutta la lunghezza della sala e guidano l'occhio dalla base alla cima e ritorno, attraverso la sua storia, attraverso i segni della sua crescita. All'interno una forma di bronzo ci rammenta la linfa dell’albero, ne fotografa l'anima e quindi ne congela in modo permanente la vita.


Fuori davanti l’ingresso del palazzo svetta Abete (2013), scultura inedita, alta più di 20 metri, che con il suo profilo “spontaneo” rompe con le geometrie tipiche dell'EUR; questa imponente opera, la serie Foglie di pietra e alcuni disegni in mostra, ci anticipano il progetto commissionato da FENDI che prevede nella primavera del 2017 l'installazione di una scultura proprio di Giuseppe Penone in maniera permanente a Largo Goldoni al centro di Roma.

Matrice, ad ingresso gratuito, è non solo la prima mostra di arte contemporanea realizzata negli spazi di Palazzo della Civiltà Italiana ma è anche un progetto con cui la maison Fendi rinnova il suo impegno a sostegno dell'eccellenza del Made in Italy.




Sabina Colantoni